Un anno di lavoro sui binari. Poi i treni potranno accelerare
BASSO MANTOVANO. La Fer, Ferrovie Emilia Romagna, che gestisce un terzo delle tratte emiliane, ma anche la Parma Suzzara e la Suzzara-Ferrara che corrono nel Mantovano, ha confermato gli impegni per gli investimenti in tema di sicurezza e di miglioramento della qualità del servizio. Su queste due linee saranno investiti 11 milioni per completare la sistemazione dell’Scmt, il Sistema automatico di Controllo Marcia Treno che blocca i convogli in caso di possibile scontro.
Il punto è stato fatto la scorsa settimana in occasione della riapertura al traffico del tratto emiliano Casalecchio-Vignola sul quale il nuovo sistema di sicurezza è stato implementato.
Fer, ricordando l’investimento di 2,1 milioni già effettuato sul tratto Suzzara-Parma, ha ricordato che per quest’anno è previsto un ulteriore dotazione finanziaria di mezzo milione. «Entro la fine dell’anno completeremo la sistemazione dell’Sctm sulla Parma Suzzara» è stato l’impegno reso noto dai vertici di Fer. «Entro il primo semestre del 2019 – ha proseguito la società ferroviaria – l’attivazione del sistema automatico di controllo marcia treno sarà attivato anche sul tratto fra Suzzara e Ferrara». In questo caso l’investimento finanziario stimato è di 8,5 milioni, già resi disponibili all’interno de maxi-accordo da un miliardo di euro siglato nel dicembre scorso tra Rfi (Rete ferroviaria Italiana) e Regione Emilia Romagna. L’intesa prevede l’elettrificazione della linea Parma-Suzzara-Ferrara entro il 2021. Fer ha destinato complessivamente al miglioramento della sicurezza e alla elettrificazione 50 milioni per i tratti emiliani.
Per quanto riguarda il miglioramento della sicurezza, oltre all’installazione del Scmt, saranno implementati il “blocco conta assi” e l’Apparato centrale computerizzato multistazione (Accm), entrambi sistemi per evitare le collisioni fra convogli.
In particolare, l’Scmt permetterà il ripristino delle velocità consentite prima delle misure di rallentamento della velocità imposte dall'Agenzia Nazionale per la Sicurezza delle Ferrovie (Ansf), garantendo i massimi standard operativi ammessi per la circolazione. Nelle tratte in concessione non ancora dotate di sistemi di sicurezza automatizzati, le autorità di controllo ferroviario avevano imposto il rallentamento obbligatorio, creando disagi a pendolari ed utilizzatori. Solo l’impegno a raddoppiare il personale di cabina aveva consentito un innalzamento ai 70 orari. Limite che nell’orario ferroviario è ricaduto aumentando i tempi di percorrenza ed un accorciamento dei tempi di fermata in stazione, in alcuni casi limitati a un minuto. Situazione provvisoria che entro un anno sarà quindi risolta.
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