Quindi qualche fotolina del Metro di Teheran non poteva non farla.
La prima linea del Metro di Teheran è stata inaugurata nel anno 2000. Oggi le linee sono 6 per una estensione di 135km, più una linea suburbana stile S-Bahn con Dosto stile Zurigo. Due altre linee sono in costruzione, della quale una (la 7 con 18km) dovrebbe aprire nei prossimi mesi.
Il materiale rotabile è di provenienza cinese. Treni e stazioni appaiano generalmente puliti e ben mantenuti. Ovviamente (sharia...) niente Tag o pipi negli angoli. L'aspetto architettonico non è un gran che, l'Iran dopo la rivoluzione del 1979 non ha creato architetture interessanti.
Quindi non ha il fascino di altri grandi Metro mondiali, il tutto e sorto durante gli ultimi 20 anni, quindi assai omogeneo.
Ci sono biglietti Contactless e cartacei. Quest'ultimi costano quadi il doppio, ovvero circa 0,2€. La carta (gli alberi) in Iran sono rari, è cosi i biglietti di carta dopo l'uso vengono buttati nei cestini appositi. Su ogni biglietto è raffigurato un codice QR e un treno che non assomiglia affatto ad un convoglio di metro, ma rappresenta piuttosto un ... ICE-T.
Il sistema del Metro mi pare che funzioni molto bene e lo trovavo molto utile come salvagente in una megalopoli da 9 milioni di abitanti, anche se l'intervallo minimo dei treni di 5 minuti non è sufficiente. Durante le ore di punta i treni sono megaaffolati. Qui mi pare che l'Iran non ha accesso alle tecnologie di punta per permettere intervalli più idonei (90sec.) alla domanda. Le stazioni e relativi scale e corridoi sono ampiamente dimensionati il che gli da un aspetto spazioso, caratteristica che mi ?e sempre gradevole visto che facilmente soffro di nausea nelle metropolitine stile MM con le sue panchine strette e piccoli corridoi angolati riempiti di piloni che stanno di mezzo ovunque.
Il metro spesso corre a grande profondità e copre un dislivello di qualche centinaia di metri tra la città bassa (1100m) al sud e quella alta (1600m) ai pendii del Monte Tochal (3700m) al quale ci ho fatto una salita con la fantastica cabinovia (della Francese Poma) datata 1974.
Una carrozza di ogni Metro è sempre riservato alle donne (vedi foto). A noi potrebbe sembrare strano, pero si tratta non solo di un dettato religioso ma anche di una soluzione pragmatica e utile per le donne che nelle ore di punta non devono schiacciarsi contro i maschiotti. Quando i treni sono meno pieni le donne "progressive" viaggiano anche nei altri vagoni, assieme ai vù compra che si fanno la fila per vendere di tutto tra accendini e lampade LED. Non mi pare che ci sia tanta gioia in metro, pero la gente si comporta in modo civile, nessun ubriaco (ovvio...) o gruppi rompiscatole...
Sono rimasto stranamente commosso quando a bordo del treno è salito un uomo che immediatamente tramite il citofono d'allarme ha fatto una chiamata, durata poche parole ma la sua voce appariva poco contenta. Ebbene, più tardi ho saputo che il citofono è collegato con il macchinista e il viaggiatore ha segnalato il non-funzionamento dell'aria condizionata...
Da straniero spesso la gente mi parlava, basta stare fermi qualche secondo davanti a un crocevia nelle catacombe del metro e c'è sempre qualcuno che aiuta (e nessuno che chiede soldi). Cosi è capitato che mi sono trovato in conversazione con un anziano professore universitario che ha studiato all'università di Vienna costruzioni edilizie sotterranea ed ha portato la NAT (New Austrian Tunneling method) in Iran qualche decennio fa..
Durante le tre settimane in Iran ho avuto la possibilità di incontrare gente favolosa, di capire almeno minimamente quest'altra cultura, di raccogliere innumerevoli impressioni e apprendere del nuovo, aiutandomi anche a capire quanto le culture (la nostra, quella dell'Iran, ....) vivono nel loro proprio "bubble", e quanto sono differenti le "verità" che queste culture generano in continuazione...
A voi il Metro:



































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