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da giorgiostagni » lun 26 giu 2017 21:00
Temo che siate tutti fuori strada. Il ragionamento dell'articolo di giornale non era da ingegneri ma da economisti e ha a che fare con la teoria del costo marginale.
Quando uno viaggia in auto (da solo), non esiste costo marginale, paga sempre il prezzo pieno. Se non viaggia, paga zero, se viaggia paga il 100% del costo (della benzina, trascurando per un momento i costi fissi).
Se questa stessa persona carica un altro passeggero, ma lui dovrebbe viaggiare comunque, il costo del passeggero è zero, perché nulla cambia in quello che viene pagato, ovvero nelle risorse che vengono consumate e nell'inquinamento che si produce (trascurando l'effetto sul maggior peso dell'auto, che con buona approssimazione è appunto quasi trascurabile).
Questo tipo di costo in economia viene detto costo marginale, cioè il costo per un'unità in più.
Il "trucco" sta nell'assunzione che ho sottolineato, quindi il dire "facciamo alla romana" o cose simili non ha rilevanza.
Il ragionamento del giornale è proprio questo: una volta che un sistema di trasporto pubblico è stato strutturato e dimensionato (e di norma viene strutturato per uno zoccolo di utenza pagante a prezzo base), qualunque viaggiatore aggiuntivo, fin tanto che c'è capacità, ha costo marginale nullo, e, nel ragionamento specifico, anche inquinamento aggiuntivo nullo.
Tutto questo rimane valido fin tanto che i viaggiatori aggiuntivi non sono così tanti da giustificare un incremento del servizio. Se ad esempio - in un caso ferroviario, che mi è più consono - devo aggiungere una carrozza in più, allora il costo marginale non è più nullo.